Nick Drake
Monday, February 27, 2006
  LA PAZZIA (sul crinale)

la pazzia è senza soluzione
la pazzia non è poesia
la pazzia non c'entra col dolore
quando senti di non reggere la testa
allora sai che sei ancora sano
quando senti di non reggere il tuo cuore
allora sei sano e lucido
mi farei fare un pompino dalla piu' cesso della festa
con alito di vino cattivo
la pazzia non è poesia e non c'entra niente col dolore
 
  parole mie


"Quant'è bella l'idea che noi stessi creiamo le nostre catastrofi personali e che le forze della creatività dentro di noi sono strumentali nel far cio'" (NICK CAVE, "Tutte le canzoni 1978-2001, Mondadori)

E' possibile creare senza dolore?
Io credo che la felicità renderebbe muto qualunque artista. Perlomeno renderebbe felicemente muto me, che non so se sono un artista. Ma che mi auguro di stare bene un giorno.

la frase sopra riportata è tratta dall'introduzione del libro di testi di Nick Cave, uno che di dolori se ne intende.

Già...ma Bach non mi sembra sia una figura di uomo infelice, almeno eccetto la sua parte, quella che spetta a tutti. Anche Bach conosceva la Bibbia pero', come Nick Cave.

Forse io parlo solo di un particolare tipo di artista.

Non so. Quello che sento è che senza dolore non mi verrebbe da buttare giu' neanche una sillaba. Non fosse altro la sofferenza nei confronti del troppo mistero che ci circonda.
Ma cosa c'è di misterioso nella vita?
La nostra mente.
Come è che spesso le persone non sono in armonia con la vita?
Perchè la mente occupa un posto così privilegiato nelle vite di certuni, a discapito delle emozioni?
Perchè la realtà spaventa a tal punto che, invece di viverla, la raccontiamo, come se volessimo congelare il suo apporto venefico?

"Le cosidette esperienze traumatiche non sono incidenti ma opportunità che il bambino ha pazientemente atteso-se non accadessero bisognerebbetrovarne altre-per far sì che la sua vita diventi un affare serio" (W.H.Auden)

Questa citazione del poeta precedeva quella di Cave.
Il musicista parlava della morte di suo padre, quando aveva diciassette anni.
la vita è una serie di circostanze di senso compiuto di cui ci sfuggono i disegni? Può la morte di qualcuno di caro oltre che essere un dolore divenire un atto creativo?

 
Friday, February 10, 2006
  basta ignoranza a venezia!!!!
Gentile redazione, cortese direttoresono Giovanni Natoli, musicista (eh sì) veneziano.vi giro questa mia mail che ho inviato ad alcuni colleghi e che ha trovato notevole riscontro. Segno che a Venezia la situazione è gravissima . Mi spiace dirlo ma è così. Non parliamo della giunta comunale. Non ho cancellato le piccole ironie che mi sono permesso di scrivere. Insomma, nonostante tutto il degrado, la gente intelligente come me trova sempre lo spazio per un sorriso.Spero questa mia venga pubblicata. Grazie comunque della vostra cortese attenzione

Ciao, sono Giovanni Natoli, sedi(u)cente batterista jazz di Venezia.>>> Venezia e la musica sono due realtà che sembra non si voglia fareandare>>> d'accordo in barba all'infinito potenziale che una città come la mia>>> offre.>>> Purtroppo certe categorie riescono a trarreil massimo dei profitti col>>> minimo sforzo. Quindi perchè sbattersiper portare Venezia ad un livello >>> culturale e artistico costantequando bastano le bancarelle di>>> cianfrusaglie, il baraccone dellaBiennale, i concerti dei parrucconi?>>> Il bar Torino nel suo piccoloe con fatica andava contro questa>>> tendenza: organizzava storichejam session, concerti reggae, funky,>>> grazie alla posizioneprivilegiata (nessun vicino abita intorno) e>>> supplendo in parte alla voglia di musica live che tutti abbiamo.>>> L'altra sera alcunivigili hanno intravisto un po'di amplificazione sul>>> palchetto e,grazie ad una demenziale grida comunale per la quale ad >>> esempio iodovrei suonare SOLO con le spazzole (che peraltro adoro...) o>>> nonsi dovrebbe usare ALCUN TIPO di amplificazione e amenità varie,>>>hanno ritirato i permessi a Jebho, il gestore e amico. Il torino si è >>> macchiato della colpa di amplificare la musica dal vivo. Senza
dubbio si>>> trattava dell\'impianto che Jebho aveva rilevato adun\'asta dei>>> Metallica....>>> bisogna organizzare qualcosa per\r\nprotestare contro il vero e proprio>>> abuso che la municipalità diVenezia compie da anni contro chi propone>>> forme d\'arte a Venezia,soprattutto musicali. Non solo contro le assurde\r\n>>> normativelimitanti l\'espressione in decibel dei nostri suoni ma anche>>>l\'indifferenza riguardo l\'investire su proposte locali Come? magari un>>> concerto-sit in come Dio comanda, fermo ma civile e magari\r\ndiffondere la>>> problematica nel giro dei musicisti non veneziani perun appoggio.>>> Quindi, fate girare. Grazie>>>>>>E ALLE NUMEROSE RISPOSTE HO SCRITTO>>>\r\n>>>>>>\r\n>>\r\nciao.non avrei mai pensato che una piccola mail, peraltro scritta con l\'indice della mano destra e con un bicchiere de glenmorangie nella sinistra, potesse trovare tale riscontro.E\' certo che ho a che fare con le persone giuste e che ho toccato una nota sempre piu dolente per la nostra città. Il problema naturalmente non è il Torino; il problema è che abbiamo il diritto di considerarci reali produttori di cultura e arte e che ci spettano di diritto spazi, voce in capitolo e remunerazioni per ciò che facciamo. Venezia è un covo di mercanti che col minimo dello sforzo ottengono il massimo dei profitti. Bancarelle di cianfrusaglie piazzate dove meglio aggrada ai loro propietari. Padroni di casa che affittano in nero a studenti e poi pretendono che questi vadano a nanna alle dieci di sera qui nella città piu\' a misura d\'uomo del mondo.\r\nMusicisti che dovrebbero suonare per dieci euro a testa scarrozzandosi strumenti e idee per i ponti della laguna e che spesso hanno a che fare con gestori ottusi che sembrano regalarti lo spazio che invece ti è dovuto con tutti gli onori.\r\n",1]
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dubbio si>>> trattava dell'impianto che Jebho aveva rilevato adun'asta dei>>> Metallica....>>> bisogna organizzare qualcosa per protestare contro il vero e proprio>>> abuso che la municipalità diVenezia compie da anni contro chi propone>>> forme d'arte a Venezia,soprattutto musicali. Non solo contro le assurde >>> normativelimitanti l'espressione in decibel dei nostri suoni ma anche>>>l'indifferenza riguardo l'investire su proposte locali Come? magari un>>> concerto-sit in come Dio comanda, fermo ma civile e magari diffondere la>>> problematica nel giro dei musicisti non veneziani perun appoggio.>>> Quindi, fate girare. Grazie>>>>>>E ALLE NUMEROSE RISPOSTE HO SCRITTO>>> >>>>>>
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ciao.non avrei mai pensato che una piccola mail, peraltro scritta con l'indice della mano destra e con un bicchiere de glenmorangie nella sinistra, potesse trovare tale riscontro.E' certo che ho a che fare con le persone giuste e che ho toccato una nota sempre piu dolente per la nostra città. Il problema naturalmente non è il Torino; il problema è che abbiamo il diritto di considerarci reali produttori di cultura e arte e che ci spettano di diritto spazi, voce in capitolo e remunerazioni per ciò che facciamo. Venezia è un covo di mercanti che col minimo dello sforzo ottengono il massimo dei profitti. Bancarelle di cianfrusaglie piazzate dove meglio aggrada ai loro propietari. Padroni di casa che affittano in nero a studenti e poi pretendono che questi vadano a nanna alle dieci di sera qui nella città piu' a misura d'uomo del mondo. Musicisti che dovrebbero suonare per dieci euro a testa scarrozzandosi strumenti e idee per i ponti della laguna e che spesso hanno a che fare con gestori ottusi che sembrano regalarti lo spazio che invece ti è dovuto con tutti gli onori.
Dove mai si è visto che una grande città (grande nel senso piu\' nobile del termine) non consideri la cultura la ricchezza del suo esistere? Dove mai si èp sentito che per suonare bisogna rispettare una dilettantesca grida di manzoniana memoria che decide come e cosa suonare durante le esecuzioni?\r\ne i volti assetati dei turisti che scoprono che a Venezia esiste una jam session e non solo i parrucconi o il jazz/non jazz di certi palazzi (io lo so perchè c\'ero)....a prezzi sting?Insomma, ci si deve trovare tutti ma proprio tutti e avanzare richiesta alla nostra amministrazione di poter esistere e creare senza condizioni.\r\nIo ci ho messo troppo a prendere consapevolezza che forse non ero solo un ragazzino a cui veniva concesso di suonare la batteria nei bar ma ...un musicista (arrossisco) che stva dando qualcosa al luogo dove vive..\r\nBye, Giovanni\r\n\r\n",0]
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Dove mai si è visto che una grande città (grande nel senso piu' nobile del termine) non consideri la cultura la ricchezza del suo esistere? Dove mai si èp sentito che per suonare bisogna rispettare una dilettantesca grida di manzoniana memoria che decide come e cosa suonare durante le esecuzioni? e i volti assetati dei turisti che scoprono che a Venezia esiste una jam session e non solo i parrucconi o il jazz/non jazz di certi palazzi (io lo so perchè c'ero)....a prezzi sting?Insomma, ci si deve trovare tutti ma proprio tutti e avanzare richiesta alla nostra amministrazione di poter esistere e creare senza condizioni. Io ci ho messo troppo a prendere consapevolezza che forse non ero solo un ragazzino a cui veniva concesso di suonare la batteria nei bar ma ...un musicista (arrossisco) che stva dando qualcosa al luogo dove vive.. Bye, Giovanni
 
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