Nick Drake
Friday, December 23, 2005
  e io chi sono?
...e io chi sono?
Bella domanda; non lo so neanche io. Anzi, io meno di tutti. Però so quello che ho fatto e suonare è una delle cose che ho fatto di più quando ero vivo.
Per cui mi presento. Il curriculum è su www.jazzitalia.it


GIOVANNI NATOLI, nato a Venezia il 19 luglio 1965; inizia a suonare rock ma presto scopre il jazz di cui si appassiona immediatamente. Grazie all’ascolto di grandi come Art Blakey, Philly Joe Jones e, soprattutto di Elvin Jones, Shelly Manne e Tony Williams, decide di approfondire lo studio dello strumento.Apprende i primi rudimenti di batteria dal m. Paolo Pellegatti, durante i corsi del 1982 della scuola del "Suono improvviso". Grazie a questa innata predisposizione per la musica afroamericana presto inizia a suonare con musicisti della sua città. In particolare suona e incide con l'armonicista blues PAOLO GANZ.Dopo una lunga pausa di "meditazione", durante la quale studia il sax alto, ritorna alla batteria.Riprende a studiare con il M. Oscar Abelli a Parma e forma alcuni gruppi, quali l'Art Deco quartet, che riprende temi di Dexter Gordon, Joe Henderson, McCoy Tyner ecc. nella tradizione Blue Note. Verso il 1999 fonda quella che a tutt’oggi è l’unica formazione stabile e seria di jazz a Venezia, il "Torino jazz quintet", formazione nota in città che si esibisce regolarmente presso il "Bar Torino". Con lui Piero Bittolo Bon, Michele Carrara, Alvise Seggi, Federico Nalesso. Costituisce col contrabbassista Danilo Gallo e il sassofonista Nicola Fazzini il trio "Nagafaz" che rivisita i classici standard all'interno di una formazione "pericolosa" quale è tale trio, senza aggiunta di strumenti armonici.Suona inoltre con il quartetto "Purple jazz" del sassofonista Alberto Vianello.Musicista antiaccademico,schivo , ricettivo ma dal suono ruvido e intenso, la cui matrice si fonda sulla lezione di Tony Williams ed Elvin Jones, si dedica con successo all’insegnamento della batteria soprattutto ai più giovani. Da anni tiene le sue lezioni presso la scuola "Mediasound" del Lido di Venezia.Ha realizzato un cd il intitolato “cober 678"; il nome del gruppo è Giovanni Natoli triumviri e la formazione vede Piero Bittolo Bon (alto sax e clarinetto basso) e Danilo Gallo (contrabbasso e basso acustico). Registrato nei bellissimi studi di Stefano Amerio ARTESUONO, a Cavalicco (UD), vede brani originali accanto a brani di Monk e Coleman e a un brano dei Black Sabbath. Grande libertà di esecuzione e alcune idee davvero originali.
Dal 2002 è batterista del gruppo del cantautore Giovanni Dell’Olivo, col quale ha appena registrato la suite “La saga del commenda”, pubblicato regolarmente e che ha in cantiere il progetto “Lagunaria”, recupero di antiche canzoni veneziane; un progetto importante e delicato molto atteso.
Per due stagioni è batterista regolare dei concerti al palazzo delle prigioni, presso piazza san Marco, intitolati “Jazz in Venice” con la cantante Annabella Fusco.
E’ batterista del quartetto “Spritz&jazz” del sassofonista Ralf Altrieth, un quartetto davvero richiesto in città e delle jam sessions del locale Paradiso Perduto
Collabora con il pianista Daniele Pozzovio i vibrafonisti Luigi Vitale e Pasquale Mirra, e col baritonista Beppe Scardino. Con questi ultimi due ha formato un’altra sua creatura, “I fratelli mibemolle” assieme a Piero Fittolo Bon e Alvise Seggi. Rivisitazioni personalissime e selvatiche di Thelonious Monk e Charlie Mingus.
Ha accompagnato per un breve tour veneziano il sassofonista Walter Blanding jr., nuovo fiato delle formazioni di Wynton Marsalis.
Non dimentico della sua prima passione, il rock, è batterista delle formazioni dei “Cosmo69”, cover band di Hendrix, Cream, Doobie Brothers etc. e della band “Green Welwin”, della cantante Chiara Furlan.
 
Thursday, December 22, 2005
 
a nickdrake


Meraviglioso diamante,
in te tutti i riflessi sono
particelle di vita, compresa,
assaporata (aroma intenso).

Travisato affare triviale,
lucciola per lanterna la vita
cosi odiosa, meravigliosa
coperta di azzurro cielo.

Che fare se per un errore,
uno scherzo senza nome,
le facce di questo diamante
non riescono a combaciare?
 
Saturday, December 17, 2005
 
Ciao a tutti ( un po' d'educazione perdio)...Impomatati i capelli, risvegliato dal coma di troppo vino che ha donato una scia di lucida follia arrabbiato per il cattivo sonno e per essere stato il solito egoista (questa ricerca di me non ha tempo per gli altri...errore fatale?). "il male il male" mi dicevo di essere, troppo neutro...vabbè, caffè e the verde sono pronti-mio toccasana assieme ad un secchio di miele. Cazzo, la casa è da far brillare da quant'è trascurata. Ma mi piacciono queste crepe e i sacchetti della spazzatura che vomitano latte di Wiskas.
Ieri: ieri ho suonato per un reading e come mi immaginavo la cosa è stata bella e riuscita. Assieme all'attore Danni Antonello io, Piero e Loris abbiamo commentato la lettura dei monologhi di Johnny Carter/Charlie Parker del "Persecutore" di Julio Cortazàr. I temi di Parker eseguiti sono stati Cool Blues, Lover Man, Parker's mood e Confirmation. Poi per ogni dialogo ogni musicista ha singolarmente duettato con la voce dell'attore.
Peccato che parte del pubblico non abbia seguito in silenzio (o taciuto senza seguire) la performance. Mi spiace che un Centro sociale che si sbatte per promuovere iniziative affascinanti come un reading abbia avventori uguali a quelli di un baretto. Ma la cosa è comunque riuscita benchè creata un'oretta prima.
 
Wednesday, December 14, 2005
  musica e coraggio
alcune considerazioni sul fare musica oggi:
fare musica oggi richiede una dose di coraggio estrema. Sembra che tutto abbia raggiunto un punto morto e non c'e' piazza da scaldare. Personalmente io suono qualcosa che una volta si chiamava jazz ma che oggi, almeno secondo le menti migliori, tende a non volere definizioni. Anch'io mi associo: vero che dei nomi c'e' bisogno ma francamente fatico a trovare una definizione. Il jazz patinato ha le sue nicchie e la gente speso si sente proporre stanche ripetizioni o virtuosismi sterili o, peggio, esecuzioni impeccabili rinunciando alla possibilita' di mettere in discussione la materia viva. i locali pagano poco e programmano pochissimo e non rischiano: peccato che a volte la gente comincia a tendere il lobo quando sente sul palco la gravida femmina della creativita',lasciando perdere standarini e cing cing. L'atmosfera scoppiera' prima o poi: questa stanchezza che e' diffusa a tutto e non solo alla musica incontrera' la curva dell'onda opposta e allora le tape che certosinamente e con passione hanno lavorato per creare il Linguaggio necessario troveranno la via di uscita.
Intanto vi suggerisco due inks: www.axemusic.it e www.elgallorojorecords.com tanto per sentire e contattare qualcosa di interessante...ciao
 
Saturday, December 10, 2005
  Vita atraverso un vetro

Dietro un vetro un giovanotto di bell'aspetto guarda la vita passargli davanti, amando e soffrendo. Il vetro e' di materiale infrangibile. Difronte l'oggetto dei desideri e delle paure. Il flusso magico e imprendibile dei corpi e delle emozioni che il poeta vorrebbe congelare nella canzone perfetta. Spesso cio' che si ama troppo fa male e produce in noi, per difesa di questo troppo sentire, l'effetto opposto.
La voce di Nick Drake e' tutto questo. Il suo canto e' quieto e distaccato, la voce rillassata e "smokey" si prende tempo tra le battute. Nick non ha fretta di arrivare alla barretta anzi spesso sembra volela superare. Ritmicamente il suo canto ha tanto del genio. Provate a stargli dietro; io canto Northern Sky 2000 volte al giorno e nonsono mai arrivato neanche una volta a cadereapprossimativamente vicino a dove cade lui.
E poi questa storia della tristezza...ma Nick Drake e' solo triste....no, Nick Drae (lui diceva che avrebbe potuto essere "a real live lover") amava la vita. Voi direte come sia possibile che un vero amante della vita possa morire a 26 anni....gia', enon c'e' nulla di mitico in quella morte, niente di invidiabile..non so ci penso un po'
 
Thursday, December 08, 2005
  FAN DI NICK UNITEVI!

sempre sdi corsa ma con un sorriso grande vi chiedose c'e' qualche malato di NICK DRAKE uniamoci!!!! ascolteremo la sua meravigliosa musica parleremo di lui berremo for the absent friend (l'assenzio sarebbe ottimo) Fatevi vivi!!! Nick e' la cosa piu' meravigliosa che ho mai sentito e vorrei davvero conoscere altri che lo amano come me!!!!
 
Monday, December 05, 2005
 
ciao a tutti; sempre nei ritagli di tempo, sempre rubando l'uso di qualche computer non mio vi posto queste novita'; allora, abbiamo mixato incisione del quartettodove io suono la batteria in compagnia di beppe scardino al baritono, piero bittolo bon al contralto e alvise seggi al contrabbasso, incisi brani originali e di ornette coleman. se andate al blog di piero bittolo bon che credo si chiami ropie potete sentire un assaggio dell'incisione, "Low years" di ornette. mannaggia piero un giorno curero' bene anche il mio blog...
 
pensieri, riflessioni, sensazioni a partire dal grande artista di Tanword

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