Nick Drake
Tuesday, January 17, 2006
  IN ANTICHI PALAZZI

Ci sono delle immagini così vivide in testa che proprio non vogliono saperne di diventare parole. Così precise, così definite che basterebbero da sole a spiegare lo stato d'animo e i concetti che si vogliono comunicare. Se la mia testa fosse 3bo di "Guerre stellari" basterebbe una smanettata di cacciavite in fronte e uscirebbero queste immagini che con ansia vorrei condividere con chi mi sta accanto (in questo caso il malcapitato Danilo Gallo).
Ma, magari come per i sogni, ciò che per te è importante per l'altro può non significare un benemerito; è normale e giusto che sia così. D'altronde questa è la nostra unicità e la nostra croce. Essere noi stessi e basta. Che non è uno scherzo, più spesso è una beffa.
Ma lasciatemi comunicare ciò che provo alla visione dell'immagine di Anna La Rosa, la roscia innatural conduttrice di programmi di chiacchere politiche su raitre, il cui faccione rotondo, nonostante la dieta di padre Pio, si intrufola tra segreterie di partito e sale operatorie a mettere il naso tra fumi di londra e budella al vento.
Non sono parole cattive nei suoi confronti, davvero. Questa signora sempre leggermente in calore, ma di un grande autocontrollo, mena il suo fisico a cuccuma in un salotto barocco dove sono esposte tra l'altro simpatiche foto di politici contornate da cornici d'argento di buona famiglia.
Ci sono donne che si accendono per surfisti abbronzati al gusto di vitamina c i cui addominali equivalgono ad un sorriso, o a uomini di sublime melanconia la cui bruttezza alla Tognazzi (Ugo il più grande!) è un valore aggiunto, o a rachitismi alla Woody Allen o a giovani segaligni rastoni da C.S.A..
Anna La Rosa non nasconde il suo debole; essa va in fiamme per il politico.
La vedo passeggiare accanto a ottocenteschi portoni di città del centro Italia in melanconici tardo pomeriggi di maggio, accarezzarne le colonne come gelidi eretti falli statalisti, dove il sole cede il posto al melanconicissimo crepuscolo dell'ultima ora solare, giornate in cui personalmente non so se commuovermi o togliermi la vita, tale è il ganglio che stringe il mio plesso solare (una scopata mi potrebbe salvare in quei momenti di pura estasi).
L'uomo che essa desidera trovarsi davanti, e per concretizzare questa perversione ha avuto la benedizione di chissà quale politico che con craxiana abilità la ha sistemata tra le onde di telekabul, è il signore 55enne, robusto, con completo fumo di Londra e la cravatta regimental o "fantasia minestrina" (per citare Giovanni Nuvoletti). Un uomo che non promette solari amplessi di un corpo sempre in movimento ma che stuzzica il clito e le tube di falloppio delle De Rosa proprio per questo mix di perversione/depressione.
Il politico da lei prescelto è quello di destra con un debole per il rappresentante di AN (ripeto, non sto polemizzando, constato e sono affascinato da questa faccia della vita che spesso si presenta sfornando esseri umani a moduli, senza un goccio della sensibilità castaway). Anna La Rosa ha capito che il grigiore dell'aspetto, alimentato dalla scarsa esposizione alla luce se non quella artificiale di Montecitorio, che conferisce a questi uomini un colorito terreo, non è assenza di appeal erotico, anzi sublime perversità, arrapamento dovuto alla seduzione di una voce piatta, di un eloquio da Gazzetta Ufficiale, di un distacco dalle cose dette da tecnico, da politico puro, meglio se del centro sud.
Pur non disdegnando gli uomini di sinistra essa ricorda che sono cresciuti con degli ideali da sognatori magari sconfessandosi nei fatti ma a parole...e questa contraddizione mentale impedisce il flusso di nero sangue del corpo cavernoso della verga che la De Rosa si appresta ministerialmente a suggere tra le trine della penombra filtrata da immobili tende romane, con malinconia, con D'Annunziano nietzscheanesimo, con fatalistico senso della morte e dell'impossibilità di cambiare le cose del mondo.

Mmm..ci sono riuscito a dire quello che sento?
 
Comments:
ci sei riuscito eccome!! geniale!
 
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